La conclusione della vicenda Pignone, per quanto positiva (e, anzi, forse proprio per questo) fu seguita da aspre polemiche giornalistiche con la parte più conservatrice della Confindustria e con la stampa da essa sostenuta. Si giunse così al ritiro dell’appoggio del Partito Liberale alla Giunta La Pira. Il pretesto fu la concessione – che peraltro si ripeteva da anni – del Parco delle Cascine al PCI per la Festa dell’Unità.
In settembre il Sindaco pronunciò un discorso in Consiglio nel quale riassunse e difese con forza le linee politiche della sua amministrazione: rivendicò i dodici mila milioni di investimenti procurati e la strenua difesa del sistema industriale efficacemente operata; confermò la propria azione in favore degli sfrattati (in una comunità cittadina non bestiale ma umana è possibile lasciare senza soluzione un problema così drammatico per la sua improrogabilità ed urgenza?); parlò della municipalizzazione dei servizi di nettezza urbana; della nomina del Sovrintendente del Teatro Comunale ecc.
Ma soprattutto parlò dei diritti-doveri inerenti la figura del Sindaco:
…io ve lo dichiaro con fermezza fraterna ma decisa: voi avete nei miei confronti un solo diritto: quello di negarmi la fiducia!
Ma non avete il diritto di dirmi: signor Sindaco non si interessi delle creature senza lavoro (licenziati o disoccupati), senza casa (sfrattati), senza assistenza (vecchi, malati, bambini, ecc.).
È il mio dovere fondamentale questo: dovere che non ammette discriminazioni ….
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