Percorso spirituale

L’unità umana va costruita partendo dalla dimensione personale; non si comprende come possa realizzarsi il piano universale se non si tiene presente che l’uomo è un microcosmo. C’è in ognuno “un cielo interiore” ove è presente una stella attrattiva ed orientatrice; d’altra parte l’individuo non può essere pensato se non in vista della comunione. La santità stessa non è che vivere consapevolmente il senso di solidarietà così come il corpo mistico esprime.

Il corpo mistico si edifica con l’Eucarestia con cui si opera un’assimilazione misteriosa a Cristo e vive della grazia che ci fa partecipi fin da ora, seppur con tutti i limiti, della vita trinitaria. La prospettiva escatologica è quella di “una visione facciale della Trinità adorata”.

Numerosi sono i testi in cui traspare l’aspetto contemplativo/mistico della vocazione di La Pira, a partire dalle lettere giovanili (si vedano ad esempio la lettera a Monsignor Rampolla, alcune lettere a casa e quelle agli amici Pugliatti e Quasimodo).

Le tappe della sua vita sono appuntate sulla prima pagina del Digesto.

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