Per una teologia della storia (1961)

In questa lettera circolare ai monasteri di clausura La Pira propone la lettura della storia del mondo alla luce della storia sacra. Senza nascondersi ostacoli e difficoltà, esprime la sua profonda convinzione sul fatto che il “porto finale” della storia del mondo è lo Shalom del Padre.

Dove va la storia della Chiesa e quella dei popoli? Dove va? Madre Reverenda, ormai possiamo rispondere con chiarezza e con precisione di termini: – va (malgrado tutto e nonostante tutto) verso la nuova pienezza dei tempi; verso la “pienezza delle nazioni e la pienezza degli ebrei” (come san Paolo dice): va, cioè, verso tempi storici analoghi ai tempi storici di Augusto e di Virgilio: verso tempi, cioè, in cui il corpo delle nazioni sarà organicamente composto in unità ed in pace e costituirà, così, la premessa storica e la condizione storica adeguata per la lievitazione cristiana di tutti i popoli, di tutte le nazioni e di tutte le civiltà della terra: “[…] vissero e regnarono con Cristo per mille anni” (Apoc. 20,4).

Che tempo farà domani? Bel tempo, Madre Reverenda: bel tempo, malgrado tutto e nonostante tutto: malgrado tempeste locali e ondate superficiali qua e là furiose, il fondo dell’oceano è ormai pacificato: Cristo lo domina; la nostra nave può riprendere coraggiosamente il suo cammino: la speranza teologale (che è insieme divina ed umana, celeste e terrestre, temporale ed eterna) è la bandiera che si alza sulla poppa delle nostra nave e che viene elevata al cospetto dei popoli, come segno di grazia, di pace e di vittoria: Haec est victoria quae vicit mundum, fides vestra (1 Gv. 5,4).

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