1.
Poche linee di un abbozzo nel quale risalta il posto essenziale che Maria occupa nella «architettonica» del cristianesimo epperciò in quello della ontologia totale dell’uomo.
Mysterium Christi e Mysterium Mariae: cioè i due fondamentali ed indissociabili anelli della catena che annoda l’uomo a Dio. La scoperta sempre più approfondita di questa indissociabile solidarietà dei due misteri costituisce, certamente, uno degli aspetti essenziali della speculazione teologica contemporanea.
2.
La premessa fondamentale che deve orientare la nostra ricerca, la linea essenziale che governa tutta l’architettura dell’Incarnazione, epperciò della Redenzione, è questa: dato il posto essenziale che l’umanità di Cristo occupa nella economia del cristianesimo, ad essa è intrinsecamente connesso, come effetto a causa, tutto il sistema sacramentale quindi tutto il Corpo mistico e quindi tutto il sistema circolatorio della grazia; e dato che l’umanità di Cristo è l’umanità di Maria [Mater Dei, Mater Christi], i misteri della umanità di Cristo si radicano in certo modo nella umanità di Maria e sono anche, in certo modo, i misteri della umanità di Maria.
Principio di correlatività: tutto ciò che si predica dell’umanità di Gesù è estensibile, in certo modo, all’umanità di Maria: tutto ciò che si opera nella umanità di Gesù si opera, in un certo modo, nella umanità di Maria: i misteri del Figlio sono misteri della Madre: il principio di correlazione è essenziale per illuminare gli uni attraverso gli altri! Il rapporto di grazia fra Dio e noi è essenzialmente mediato dalla umanità del Salvatore? Ebbene, questa mediazione essenziale si estende anche alla umanità della corredentrice. L’umanità di Cristo non poteva soggiacere alla corruzione della morte? Anche l’umanità di Maria non poteva soggiacere alla corruzione della morte: Gesù è asceso in Cielo: Maria è assunta in Cielo.
I misteri di Cristo sono misteri di Maria: i misteri di Maria sono misteri di Cristo. Perché? Mater Christi: i teologi – con San Tommaso in testa – pongono nella maternità divina la radice di questa essenziale correlazione fra i misteri del Figlio ed i misteri della Madre.
3.
Le linee essenziali della architettonica cristiana – che è, poi, la architettonica totale dell’uomo – sono poche: esse concernono tre piani di un edificio in certo modo unico che annoda l’uomo a Dio, la terra al Cielo. Il piano «superiore» è il piano trinitario di Dio: il piano della vita eterna di Dio: Padre, Figliolo, Spirito Santo: il piano della vita perfetta del gaudio senza fine, della bellezza imperitura: il piano che Gesù ha rivelato agli uomini ed al quale ha destinato i suoi apostoli e tutti coloro che sono a Lui uniti: «… affinché dove sono io siano anche essi e vedano la mia gloria» [Gv 17,24].
È il «piano» che san Giovanni «vide»: l’apocalisse altro non è: una visione della città di Dio del regno trinitario del Padre, del Figliolo e dello Spirito Santo: la gloria finale dell’uomo è lì. È senza rapporto questa vita divina, trinitaria, con la vita dell’uomo? Quest’acqua che qui ha scaturigine e che qui circola – la gloria – scenderà a dissetare l’arsura dell’uomo? È il problema della associazione dell’uomo alla vita di Dio: ed è un problema la cui soluzione è positiva: l’Incarnazione è la soluzione di questo essenziale problema dell’uomo.
4.
L’incarnazione: Dio fatto uomo: Verbum caro factum [Gv 1, 14]: ecco Gesù Cristo, il mediatore. Il secondo piano dell’edificio è costruito: l’annodamento fra Dio e l’uomo è avvenuto: opus a theandricum, thearchicum mysterium. La grazia, che ha la sua prima scaturigine nel piano trinitario di Dio, è essenzialmente legata anche alla umanità di Cristo, è gratia Christi, legata alla passione e alla resurrezione di Gesù. La fonte della gloria è indissolubilmente costituita dalla divinità e dalla umanità di Cristo: l’umanità dell’uomo-Dio ha, nel mistero della grazia, una parte essenziale: è concausa. In qua habitat corporaliter omnis plenitudo divinitatis.
A Dio Padre, Figliolo, Spirito Santo, al piano trinitario della vita divina, non si accede che attraverso il piano del mediatore: io la via, la verità e la vita [Gv 14,6]! Il problema dell’uomo – e l’ontologia integrale dell’uomo – non ha altra soluzione che in Cristo vero Dio e vero uomo. Nessuno va al Padre se non per Cristo.
5.
Il piano di base dell’edificio del cristianesimo – che è l’edificio totale dell’uomo – è quello dell’uomo decaduto, della natura inferma: il piano dell’uomo staccato dalla grazia e tuttavia interiormente sollecitato ad ancorarsi ad essa. È il piano della natura ferita! La grazia è un dono radicalmente gratuito: certo! E tuttavia l’uomo è fatto per questo dono: beatitudo hominis in Dei visione consistit! Dio lo ha creato per questo supremo dono di luce e di amore!
La struttura dell’edificio naturale dell’uomo mostra, in a qualche modo, questa destinazione «lontana»! Piano della natura ferita ma desiderosa; piano dell’uomo non ancorato a Dio. La mediazione? L’ancoraggio? Ecco il piano dell’uomo-Dio; ecco Gesù Cristo: ed eccolo nella pienezza di quella grazia che in Lui risiede totalmente e corporalmente. Come avviene questo ancoraggio? Come la grazia di Cristo sarà a noi trasmessa operando questo miracolo della sopraelevazione nostra al piano trinitario di Dio? De plenitude eius omnes nos accepimus [Gv 1,16]: la divinità di Cristo – la vita trinitaria – sarà a noi partecipata mediante la umanità di Cristo: Dio unirà a Sé l’uomo proporzionandosi, con l’Incarnazione, alla natura dell’uomo.
L’umanità di Cristo sarà lo strumento essenziale mediante il quale la grazia passerà da Dio a noi: dal piano trinitario, al piano dell’Incarnazione e da quello dell’Incarnazione a quello dell’uomo: da Dio all’uomo-Dio e dall’uomo-Dio all’uomo. I tre piani dell’edificio sono ben visibili: i tre ordini sono bene distinti e collegati: l’ordine di Dio, l’ordine dell’uomo-Dio, l’ordine dell’uomo. La legittimità, la struttura, la finalità dei sacramenti e della Chiesa – cioè del Cristo totale – sono ormai chiare: sono gli strumenti essenziali della dilatazione della grazia, della estensione del Corpo mistico di Cristo: sono essenziali perché nell’economia del cristianesimo l’umanità di Cristo è essenziale per l’annodamento dell’uomo a Dio.
6.
E Maria? Non se ne è ancora parlato: eppure essa è stata sempre presente nel delineare questo abbozzo circa la essenza del cristianesimo: umanità di Cristo? Essenziale strumento di dilatazione della grazia di Cristo? Elemento ineliminabile di quel secondo piano che è il piano mediatore di tutto l’edificio dell’uomo? Ma allora Maria entra come essenziale linea di questo disegno: perché l’umanità di Cristo è l’umanità di Maria! Senza Maria non c’è l’Incarnazione, non c’è Cristo, non c’è il cristianesimo, non c’è la salvezza e la sopraelevazione dell’uomo.
Il «punto» di annodamento fra l’uomo e Dio è Maria: in Maria il Verbo si fece carne: et habitavit in nobis [Gv 1,14]. Levate Maria: scompare dall’orizzonte dell’uomo il sole della grazia e della gloria: è come se toglieste la pietra angolare: l’edificio del cristianesimo crolla radicalmente. Il «secondo» piano è indissociabilmente – perché piano dell’Incarnazione – il piano di Gesù e di Maria.
7.
La vita di Gesù è costituita da un complesso di misteri che si coronano nella resurrezione e nella ascensione? Ebbene: il principio di solidarietà e di correlazione fra Cristo e la Madre ci permette di stabilire che anche la vita di Maria è costituita da un complesso analogo di misteri che si coronano nella assunzione al Cielo del corpo verginale di Maria. L’ontologia soprannaturale – direi quasi – domanda questa assunzione della Madre del Verbo: l’architetto che ha «costruito» l’ascensione non poteva – direi arditamente – non costruire l’assunzione: l’una esige (in certo modo) l’altra: non è piena la prima (per dir così) se non c’è la seconda: dove c’è Gesù c’è Maria!
C’è una profonda solidità teologica, ontologica, in questa soave tradizione dell’ assunzione. Più se ne scavano le ragioni più essa appare elemento coessenziale di tutta l’architettura cristiana! La teologia mariana va sviluppando e sempre più svilupperà il principio di correlazione fra i misteri di Cristo e quelli di Maria: questo mistero dell’assunzione posto in relazione essenziale con quello della resurrezione e della ascensione proietterà vivissima luce sui misteri soavi dell’amore e della redenzione!
Maria, Mater gratiae, ora pro nobis!