La portata storica della conclusione della conferenza di Helsinki sulla sicurezza e la cooperazione in Europa (CSCE) non poteva certo sfuggire a La Pira che ne sottolinea tutte le potenzialità in questo intervento fatto a Varsavia ad una conferenza internazionale promossa dall’UNESCO.
La Conferenza di Helsinki rappresenta o no il modello sul quale si andrà sempre più inevitabilmente costruendo la struttura nuova, unitaria (disarmata, pacificata, libera, “giusta”!) del mondo?
I dieci principi che sono come premesse architettoniche di questa struttura, di questo modello, ci permettono di intravedere in prospettiva -trascritta nella storia concreta del mondo- questa unità solidale, pacificata, fraterna, dei popoli?
Orbene, la Conferenza di Helsinki con la struttura unitaria dell’Europa che essa, nonostante tutto, ha creato, è o no l’inizio ed il modello della storia nuova del mondo?
(…) Questa Conferenza di Helsinki va vista altresì nel contesto delle idee centrali, direttrici, che sulla storia presente e futura del mondo, hanno indicato ed ogni giorno più chiaramente indicano le massime guide politiche che l ‘hanno disegnata ed attuata; è assiomatico ormai -dottrinalmente e operativamente- il principio che al negoziato globale non c’è alternativa e che i conflitti -per vasti e profondi che siano- non hanno, fuori del negoziato, alternativa alcuna di risoluzione. Sotto questo profilo, oltre alla stessa Conferenza di Helsinki, si possono osservare: l’accordo -quasi miracoloso!- fra Egitto e Israele sul Sinai e sul Canale di Suez e la fine della guerra vietnamita. Ecco altrettante chiare e vaste prove dell’ applicazione di questo assioma storico e politico che definisce qualitativamente questa epoca nuova -nucleare e spaziale!- della storia del mondo
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