Alla fine del febbraio del 1964, fu organizzata a Firenze la Conferenza Internazionale della Gioventù per la Pace e il Disarmo. La Pira accettò di ospitarla in Palazzo Vecchio ed intervenne alla sessione inaugurale con un discorso sulla prospettiva storica della progressiva unità del mondo:

(…) I popoli e le nazioni di tutto il mondo costituiscono, ormai, ogni giorno più – a tutti i livelli – una unità indissociabile (anche se – come ogni vera unità – plurima e, perciò, riccamente articolata: “multitudo ordinata!”), significa che i problemi scientifici, tecnici, economici, sociali, politici, culturali e religiosi di ogni popolo sono problemi la cui soluzione interessa organicamente tutti gli altri popoli del globo! 

Tutti i muri sono spezzati: tutte le barriere sono infrante; tutti gli schemi mentali di divisione sono tolti; i confini dei popoli sono trasformati da muri che dividono in ponti che uniscono! (…)


 
Le generazioni nuove sono, appunto, come gli uccelli migratori: come le rondini: sentono il tempo, sentono la stagione: quando viene la primavera essi si muovono ordinatamente, sospinti da un invincibile istinto vitale – che indica loro la rotta e i porti! – verso la terra ove la primavera è in fiore!
Così le generazioni nuove del tempo nostro: “haec est generatio quaerentium eum”. (…)
[Occorrono] piani mondiali (biblici anche essi), perciò, per sradicare ovunque la fame, la disoccupazione e la miseria (ancora due miliardi di denutriti); per sradicare ovunque l’ignoranza (un uomo su due non sa ancora leggere); per combattere ovunque la malattia e prolungare la vita; per sradicare ovunque la schiavitù e la tirannia (il colonialismo; il fascismo ed il nazismo; il razzismo; l’antisemitismo; il nazionalismo; lo statalismo, il dogmatismo, l’ateismo di Stato, lo stalinismo)! 
 
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