La Pira iniziò l’organizzazione dei Colloqui Mediterranei nel 1958, dopo colloqui con il Re del Marocco Maometto V. Il loro scopo “ufficiale” era quello di ricercare le comuni radici culturali tra i popoli del Mediterraneo. Ma gli incontri facevano parte di una diplomazia informale che in quegli anni nacque proprio a partire da Firenze.

L’importanza dei Colloqui Mediterranei consisteva più negli incontri che gli eventi rendevano possibili che non nei discorsi ufficiali che venivano pronunciati.
Gli incontri di Firenze fornivano infatti l’occasione a personalità – influenti ma non ufficiali – di due parti in conflitto (Francesi e Algerini del FLN; Israeliani e Arabi; ecc.) di stabilire contatti informali, con il “pretesto” di un evento di carattere culturale. “Il momento importante – era solito dire La Pira – è quello in cui si interrompono i lavori per prendere il caffé”.
Gli incontri di Firenze fornivano infatti l’occasione a personalità – influenti ma non ufficiali – di due parti in conflitto (Francesi e Algerini del FLN; Israeliani e Arabi; ecc.) di stabilire contatti informali, con il “pretesto” di un evento di carattere culturale. “Il momento importante – era solito dire La Pira – è quello in cui si interrompono i lavori per prendere il caffé”.
Qui sono disponibili alcuni testi:
- Gli intenti dei Colloqui Mediterranei
- Discorso di apertura del primo colloquio mediterraneo
- Discorso di chiusura del terzo colloquio mediterraneo
- Discorso al quarto colloquio mediterraneo
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Per una documentazione più ampia e per una trattazione dettagliata della storia dei Colloqui Mediterranei si può vedere il volume:
Marco Giovannoni, Il grande lago di Tiberiade – Lettere di Giorgio La Pira per la pace nel Mediterraneo, Firenze, Polistampa, 2006.
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