“L’Osservatore Romano” pubblicò nel numero successivo al Natale 1939 (26-27 dicembre) un articolo di Giorgio La Pira intitolato “I cinque principi della morale sociale”. In esso, La Pira propone in maniera sintetica, i principi basilari della dottrina sociale cristiana.
Primo principio: gli uomini sono tutti fratelli perché sono tutti creati dall’unico Dio e tutti redenti dall’unico Salvatore. (…) Se una dottrina intacca questa base dell’evangelo è anticristiana; va respinta come antiumana; è cattiva; proviene da Caino; non è in nessun modo conforme alla divina bontà di Cristo. (…)
Secondo principio: questi fratelli non sono «isolati »: l’amore che li unisce in Dio e fra di loro è organico: cioè li dispone come membra di un unico organismo, come parti di un solo corpo: quello mistico di Cristo. (…) Ecco la divina visuale della vita: abbraccia cielo e terra; passato e presente; presente e futuro; fa convergere la città terrena verso la città celeste.
Terzo principio: ogni creatura umana, come del resto ogni altra creatura, ha nella vita un compito da svolgere. E’ un operaio; e Dio stesso gli assegna l’opera da fare. (…) Non lavoro per uccidere o per sopraffare il mio fratello; lavoro per lui quando lavoro per edificare la mia vera casa: quando lavoro illuminato dalla luce della ragione e, più da quella della fede; apro il solco della mia terra; ma il seme che semino darà grano per tanti; darà grano per tutti! Lavoro libero, lavoro di amore. (…)
Quarto principio: l’ordine del corpo mistico, della città di Dio, è graduato (…) la mia famiglia è sacra; Dio lo vuole, è sacra la mia città; è sacra la mia patria; è sacra la mia stirpe; e, per converso, è sacra la famiglia, la città, la patria, la stirpe dei miei fratelli.
Quinto principio: i quattro principii precedenti sono veri nell’ordine sovrannaturale e sono altrettanto veri nell’ordine naturale. Perché la grazia non fa che sanare ed elevare la natura: lavora come lavora la natura: nella medesima direzione; secondo le medesime leggi e le medesime vere e buone inclinazioni; il Vangelo è rivelatore anche dell’ordine naturale!
Terzo principio: ogni creatura umana, come del resto ogni altra creatura, ha nella vita un compito da svolgere. E’ un operaio; e Dio stesso gli assegna l’opera da fare. (…) Non lavoro per uccidere o per sopraffare il mio fratello; lavoro per lui quando lavoro per edificare la mia vera casa: quando lavoro illuminato dalla luce della ragione e, più da quella della fede; apro il solco della mia terra; ma il seme che semino darà grano per tanti; darà grano per tutti! Lavoro libero, lavoro di amore. (…)
Quarto principio: l’ordine del corpo mistico, della città di Dio, è graduato (…) la mia famiglia è sacra; Dio lo vuole, è sacra la mia città; è sacra la mia patria; è sacra la mia stirpe; e, per converso, è sacra la famiglia, la città, la patria, la stirpe dei miei fratelli.
Quinto principio: i quattro principii precedenti sono veri nell’ordine sovrannaturale e sono altrettanto veri nell’ordine naturale. Perché la grazia non fa che sanare ed elevare la natura: lavora come lavora la natura: nella medesima direzione; secondo le medesime leggi e le medesime vere e buone inclinazioni; il Vangelo è rivelatore anche dell’ordine naturale!
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