Giuseppe Dossetti nasce il 13 febbraio 1913 a Genova. Si laurea in Giurisprudenza a Bologna nel 1934; successivamente viene chiamato all’Università Cattolica di Milano a ricoprire il posto di professore incaricato di diritto ecclesiastico. Partecipa al movimento antifascista e presiede poi il CLN di Reggio Emilia rifiutandosi però di portare le armi.

Il 2 giugno del 1946 viene eletto alla Costituente nelle liste della Democrazia Cristiana. Fino al 1951 è leader della componente più “sociale” del partito, di cui è vicesegretario; quando la prospettiva da lui sostenuta viene sconfitta dalla parte più conservatrice della DC, abbandona l’impegno politico che riprende per breve tempo nel 1956 per candidarsi alla guida del comune di Bologna contro il comunista Dozza.

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Sconfitto, lascia la politica e pronuncia i voti religiosi nelle mani del cardinale Lercaro, che pochi mesi prima aveva dato la sua approvazione alla regola della comunità monastica della “Piccola Famiglia dell’Annunziata”, fondata su “silenzio, preghiera, lavoro e povertà”. Dossetti, che già precedentemente aveva ricevuto la vestizione a terziario francescano, tre anni dopo, nel giorno dell’Epifania, riceverà l’ordinazione sacerdotale. Fu poi collaboratore del cardinal Lercaro alla diocesi di Bologna; dopo un periodo in Terra Santa si ritirò nella sua comunità nell’Appennino bolognese. Nell’ultimo periodo della sua vita si impegnò nuovamente a difesa della Costituzione repubblicana. Morì nel 1996.

Nel 1987, a dieci anni dalla morte di La Pira, pronunziò una commemorazione profonda quanto emotivamente partecipata.

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