È l’Europa l’area del mondo in cui maggiori sono, nel dopoguerra e fino alla fine degli anni Ottanta, le tensioni e i rischi di un conflitto diretto tra la NATO e il Patto di Varsavia.
Per questo gli sforzi di numerose personalità dell’Europa Occidentale ed Orientale si concentrarono sui problemi dell’allentamento della tensione in questo continente, tensione militare, ma anche politica e culturale. Anche La Pira si impegnò a fondo in questo campo, fino dai Convegni fiorentini degli anni Cinquanta.
Il problema della riduzione degli armamenti in Europa è uno dei temi su cui insiste nelle Tavole Rotonde Est-Ovest, nelle sue lettere ai Papi ed è un aspetto centrale della sua presidenza della Federazione delle Città Unite e della sua attività nei primi anni Settanta e fino alla Conferenza di Helsinki.
Quest’ultima segna per La Pira un traguardo fondamentale, non soltanto per la storia dell’Europa ma per l’inaugurazione di una nuova modalità nelle relazioni internazionali: “tutta l’Europa, dall’Atlantico agli Urali, diventa la leva di Archimede destinata a sollevare verso il monte dell’unità e della giustizia il mondo intero […] da qui il superamento dei blocchi e il disarmo si estenderanno a tutti i continenti; da qui l’onda del negoziato e della pace investirà i popoli di tutta la terra! […]” (discorso al Congresso FMCU Sofia).
Per tornare a “La Pace” clicca qui