La Pira vede la storia del mondo in tutte le sue componenti (religiose, politiche, sociali, culturali) partendo dall’assunto della Resurrezione di Cristo. “Se è vero, come è vero, che Cristo è risorto; se è vera, come è vera, la Rivelazione (Antico e Nuovo testamento); se Pentecoste (istituzione della Chiesa) è vera, ed è vera, allora la storia totale del mondo ha un senso, una direzione e una finalità ben definita”. Per La Pira, infatti, come per Fornari, la storia del mondo è la biografia di uno solo, di Cristo. La Chiesa è il sacramento di unità, è l’interprete autorevole dei “segni dei tempi” che manifestano sempre di più la tensione verso l’unità ed è in funzione della realtà del corpo mistico di Cristo. L’efficacia redentiva di Cristo opera realmente per mezzo della Chiesa ed agisce a favore di tutti gli uomini che in atto o potenzialmente sono associati a Cristo.
È in questa cornice che nasce pure la sua particolare riflessione sulla importanza dell’unità delle Chiese anche quale presupposto dell’unità dei popoli e delle nazioni. “Non più, dunque, oriente ed occidente separati da un vallo di diffidenza ma, invece, fraternamente congiunti da un ponte di speranza”. Ed è in questa prospettiva che vede la portata “rivoluzionaria” del Concilio Ecumenico Vaticano II.
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