Alla zia Settimia: un crescente bisogno di azzurro

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14 maggio (1926)

Carissima zia,

ho ricevuto la vostra lettera che ho molto gradito quantunque non mi abbia lasciato scevro di pensieri. Ho proprio ansia di conoscere l’esito di questi giorni specie per ciò che si riferisce al risultato dell’amico. Circa l’invio di rifornimenti potete dispensare lo zio dal farlo: ho ancora circa 600 lire che mi sono sufficienti per almeno 20 giorni ancora: e del resto di denaro non avrei che farmene.

Ieri ho visitato il “piazzale Michelangelo”: punto di incanto da dove si domina tutta la città: mi sono spinto sino alla basilica di S. Miniato, oasi di silenzio e di solitudine. C’è dentro di me un crescente bisogno di azzurro; come dire? una chiamata sempre più esplicita alla contemplazione e ogni qual volta il luogo è adatto mi sento trasportato in questo regno interiore candido ed infinito. Spezziamo così le catene della nostra prigionia terrena: per dimenticarci almeno un momento di tutte le cose.

Betti è a Parma e vi starà quattro giorni ancora. Egli è animato da un affettuoso interessamento per la mia tesi: speriamo perciò che tutto vada come desidero. Abbracciatemi fortemente lo zio, al quale direte che è troppo pesante la vita che è costretto a condurre! Affettuosissimi abbracci per i bambini

Giorgio

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