Al negoziato non c’è alternativa

Per avere una idea complessiva dei giudizi di La Pira all’indomani degli accordi di Parigi sul Viet Nam, può essere utile rileggere una intervista che nel 1973 La Pira dette al periodico “Prospettive”, organo dell’Opera Villaggi per la Gioventù di cui era animatore Giuseppe Arpioni.

 

Bisogna dirlo con grande fermezza e bisogna continuamente ripeterlo: nell’età atomica, in questa età, cioè, apocalittica e finale della storia, per la soluzione di tutti i conflitti mondiali non c’è che un metodo, quello negoziale: «al negoziato globale non c’è alternativa»!

(…) confronta con quelle proposte [fatte per mio tramite e non accettate nel 1965] (cessare i bombardamenti; applicare Ginevra 1954; riconoscere l’FLN; dichiarare di ritirarsi; iniziare il negoziato) l’accordo del 27 gennaio 1973 di Parigi: non riscontri una sostanziale identità fra quelle proposte di otto anni or sono e questo accordo?

Perché non negoziare allora? Quante e quali perdite e distruzioni in questi otto anni! Perdite umane e distruzioni materiali, morali, economiche, culturali, spirituali, politiche….

 

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