9 marzo 1930
Caro Pierino,
certo tu non attendevi questa lettera! Ma io non potevo lasciar passare questo tempo di preparazione alla Pasqua senza «introdurmi» nei pensieri dell’anima tua per riportare in essa, almeno per un solo momento, la dolce immagine del Signore Crocifisso.
Cosa importa che tu abbia tante volte, come fecero a Gerusalemme i suoi fustigatori, sputato in faccia coi tuoi peccati a questo Redentore Divino? Non per questo egli ha cessato e cessa dal chiamarti al ravvedimento ed alla purezza dei figli di Dio: e non cesserà sino a che sarà possibile: sino a quando, cioè, non finirà anche per te, come per tutti, questo tempo di ravvedimento e di perdono che è la vita terrena.
Ti prego di lasciare in libertà la tua anima per qualche minuto: ritirati dalle occupazioni e poni, in silenzio, l’anima tua a confronto con questo Dio Crocifisso. E sotto lo sguardo di Lui che dalla Croce ancora ti chiama, fai un po’ l’esame della tua coscienza.
La prima domanda che Egli ti rivolge è questa: cosa ti ha Egli fatto di male affinché tu Lo lasciassi? E lasciando Dio cosa hai trovato al Suo posto?
Lascia che risponda io per te a queste due domande terribili, dalla cui risposta dipende la salvezza dell’anima tua.
La Crocifissione di Dio significava e significa questo: che per i tuoi peccati Iddio era stato posto in Croce: aveva pagato per te quel prezzo di redenzione che tu peccatore non potevi pagare. E, per contro, come atto di gratitudine, Egli ti chiedeva e ti chiede la conversione interiore dell’anima a Dio.
Quindi: confessione ed adorazione di Dio col pensiero e con le opere: purezza di costume che rende l’uomo simile agli Angeli, aspirazione alla vita ideale, ai valori dello spirito, alla patria eterna. E, quindi, conformazione della tua vita alla vita di Gesù Cristo.
Ora dimmi: se uno ti dicesse: Pierino, sii puro, vinci la concupiscenza della carne pensando a Dio, agli Angeli, ai Santi; sii verace: perché la verità è la luce dell’intelligenza; sii buono: perché la bontà rende l’anima tua piena dei beni eterni; adempi il tuo dovere anche con sacrificio, perché la vita è per tutti missione e sacrificio; ama Dio, perché in quest’amore è la sorgente della forza interiore e della interiore purità; perché non amando Dio sarai come le bestie che non sanno né, quindi, possono volere Dio; ama Gesù Cristo, Figlio di Dio, morto per te, per liberarti dal peccato e rifarti puro come un angelo; ricordati che non c’è nulla di segreto per Dio, perché tutti i tuoi falli saranno rivelati a tutto il mondo nel giorno del giudizio; ricordati che c’è un inferno e c’è un paradiso: l’inferno per le anime ove Dio non c’è, il paradiso per le anime ove Dio dimora; sii virtuoso, perché la virtù è la bellezza dell’anima; vinci la tua carne con la preghiera e la ragione; prega, perché la preghiera unisce la creatura umana al Creatore divino; spera e con gioia di possedere la vita dei Santi; ama le creature tue simili; fissa il tuo sguardo nei Santi e di’: voglio essere, con la Grazia di Dio, come loro ecc. ecc. ebbene, se uno ti dicesse così, quale male egli compirebbe nei tuoi confronti?
E chi è che ti dice così se non Cristo Crocifisso? Perché, dunque, l’hai allontanato da te, hai sputato sul suo Volto adorabile, l’hai tradito come Giuda, per i trenta miserabili denari della tua concupiscenza e della tua colpa? Quando l’anima tua è in pena chi troverà che la consoli? Non c’è che questo divino Crocefisso che abbia parole di Vita eterna!
Ora, dimmi, cosa hai trovato al posto di Gesù Crocefisso? Che cosa lo ha sostituito nella tua vita?
La carne che brutalmente tormenta e che è brutalmente appagata: la fiacchezza che costringe l’anima tua a non pascersi più di pensieri e di aspirazioni elevate; l’ira che ti si suscita in cuore quando devi compiere qualche sforzo e i sacrifizi che la vita duramente domanda; la bestemmia che è prima concepita nel tuo cuore e poi pronunziata dalle tue labbra; la disperazione perché non sai più dove trovare la tua pace; l’oscurità intorno all’avvenire perché la confidenza in Cristo Signore e nella sua provvidenza più non ti illumina; l’ignoranza di quanto avviene di puro e di bello nelle anime a Dio rivolte; la solitudine perché più non fai parte della comunione dolce dei fratelli in Cristo; la menzogna, perché il peccato, essendo bugia, ha bisogno di essere circondato di bugia: e potrei numerare all’infinito tutti i vizi che si annidano nell’anima tua come in tutte le anime ove più Cristo non regna. Perché in noi o c’è il Signore o c’è il demonio: e questo è il terribile dilemma della vita. Quando c’è un solo vizio, vi sono tutti gli altri: e, per contro, quando c’è la virtù vi sono insieme tutte le virtù.
Come puoi, dunque, vivere così? Non hai ribrezzo di questa morte? C’è tanto gaudio nelle anime amanti di Gesù: e dove è il gaudio della tua anima che quel Divino Redentore con durissimo cinismo, ha sprezzato e sprezza?
Non dire che non c’è rimedio: quel Gesù che hai tradito, non ti ha, invece, abbandonato: ancora ti chiama con tenerezza di Padre: fai come il figliol prodigo, ritorna alla dolce e casta casa del Padre. E il Signore ti perdonerà e ti ridarà pace, speranza e gioia, se, pentito e confessato, l’accoglierai ancora in te. Che ci rimetti? Perché rifiutare ancora questo invito? Perché stare con l’inferno nel cuore? Non è necessario che un solo atto: quell’atto di umiltà che ci piega pentiti ai piedi del Sacerdote di Cristo: e Cristo ci rialzerà, nel santissimo e consolantissimo abbraccio di pace.
Così, rifatto, potrai riprendere i tuoi studi, riprendere i tuoi ideali, portare gioia in famiglia, essere a tuo padre e a tua madre motivo di consolazione profonda.
Risorgi, dunque, e in nome di Gesù riprendi la via dell’innocenza: il Signore ti perdonerà tutto e ti ridonerà ancora innocenza e bellezza infinita.
Che se questo invito di Gesù rimarrà senza frutto, pensa bene, mio caro Pierino, che il male che te ne avverrà qui in terra e poi nell’altra vita è irrimediabile e infinito.
Quanto a me io faccio il mio dovere, come cristiano anzitutto, e come cugino poi. Ogni anno -fino a quando io e te avremo vita- ti ripeterò in nome di Gesù questo invito: e l’accompagnerò con la mia preghiera, rimettendomi in tutto ai disegni misericordiosi di Dio.
L’ultima parola che ti dico è: tu puoi rinascere, puoi riprendere nuova forza, puoi conseguire il tuo diploma, puoi andare più alto, puoi avere pace: ma tutto ciò a una condizione, che tu ripari nella Confessione i tuoi falli e che nella Comunione tu ti incorpori quel Signore che è la sola, intima, pressante domanda dell’anima.
La Vergine ti guardi e ti aiuti!
Aff. mo
Giorgio